Solo
La vita, la sventura, l’isolamento, l’abbandono, la povertá, sono campi di battaglia che hanno i loro eroi eroi oscuri a volte piú grandi degli eroi illustri.
SOLO….e’ uno squarcio nella solitudine, nell’abbandono.
Il lento avanzare di qualcosa di non definito, quello di un uomo trascinato dal tempo mai dimenticato. Familiari rottami, ornamenti aggrappati al quel corpo, arricchiscono l’umile torre preziosa, che per un istante si arresta nel fermo immagine.
E in quel luogo racconta…….
Fremiti di suoni improvvisi nascono dal suolo e le mani tracciano un carosello di ricordi e di passioni. Rotola la vita ma non svanisce. Ride, urla, canta e fugge risollevando chiunque. Risollevando anche lui.
Lui accetta la sfida e SOLO nella danza ritrova il campo di giostre dell’infanzia portata via. Ma la tv tirannica non molla la sua preda. Pulsa stordita dalle sirene ululanti nella strada e si impossessa del tempo presente. Uno sparo….. e la nostalgia di Schubert rallenta lo sguardo del suo respiro. Mentre negli occhi, un pneumatico come collana, precipita fino ai piedi.
Allora, solo allora graffi nel metallo disegnano l’invisibile calpestio di una furia oscura, mentre la processione smarrita raggiunge il canto della soledad. (solea’)
Dove la mano scivola macchiando il silenzio si nasconde il suo volto come in un vortice Ma non e’altrove. Si trova li dove si e’ nell’interminabile attimo di un istante.
lo spettacolo ha avuto il sostegno della Fondazione CRT di Torino
Ideazione, coreografia, danza PAOLO ALFIERO
pianoforte CARLO BAGINI
canto BARBARA RAIMONDI
canto MICHELA MOSSO
regia FRANCESCO DELL’ELBA